Dedico questa ricerca ai miei concittadini, con il preciso scopo di sfatare la leggenda che vorrebbe attribuire alle sorelle Faioli ed alle suore clarisse, il merito di aver dato, dal 1700 in poi, l'istruzione elementare a tutte le fanciulle anticolane.
Così gli agiografi e gli amministratori locali hanno fatto credere alla ignara popolazione di Fiuggi.
La presente ha anche il fine di rendere pubblica la testimonianza (da me acquisita, negli ultimi 15 anni, da centinaia di cittadini) secondo cui, in nessuna famiglia del centro storico si era mai parlato delle tre sorelle: né come fondatrici del Monastero, né come educatrici e maestre pie delle ragazze.
Il perché è presto detto. L'Istituto delle suore di S. Chiara, è stato sempre un Convento di clausura e le poche suore che vi si trovavano, non avevano mai avuto alcun rapporto con la società civile.
sabato 2 ottobre 2021
Dedicato ai miei concittadini.
Nel convento infatti, venivano ospitate a pagamento, come educande e aspiranti suore, solo ragazze di famiglie benestanti, mai quelle di famiglie povere.
Le prime per impararvi solo dottrina cristiana e lavori (di cucito, ricamo ecc.). Le seconde, se volevano entrarvi, erano accettate come converse (cioè serve) destinate a svolgere i lavori più umili e venivano scelte tra "le zitelle, non più giovani, ubbidienti e mansuete, ma di buona forza e salute".
Soltanto dagli anni trenta in poi (per effetto del Concordato del 1929 tra la Chiesa e il regime di Mussolini) l'Istituto ha cominciato a gestire l'asilo, per conto del Comune, ma in locali separati dal Convento.
Il quale, fino agli '50, ha sempre avuto le grate alle finestre e la ruota girevole (nell'ingresso principale e nella Chiesa) che permetteva alle suore di comunicare con l'esterno, senza essere viste.
Le prime per impararvi solo dottrina cristiana e lavori (di cucito, ricamo ecc.). Le seconde, se volevano entrarvi, erano accettate come converse (cioè serve) destinate a svolgere i lavori più umili e venivano scelte tra "le zitelle, non più giovani, ubbidienti e mansuete, ma di buona forza e salute".
Soltanto dagli anni trenta in poi (per effetto del Concordato del 1929 tra la Chiesa e il regime di Mussolini) l'Istituto ha cominciato a gestire l'asilo, per conto del Comune, ma in locali separati dal Convento.
Il quale, fino agli '50, ha sempre avuto le grate alle finestre e la ruota girevole (nell'ingresso principale e nella Chiesa) che permetteva alle suore di comunicare con l'esterno, senza essere viste.
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